Isabella de Rosis, nacque a Rossano Calabro (CS) il 9 giugno del 1842 dal barone Domiziano de Rosis e da Gabriella Berlingieri.


Fin da bambina si orientò verso Dio confermando pensieri, affetti e azioni alla sua legge. Tra gli agi della casa paterna e dell’educandato di S. Chiara, in Napoli, sull’esempio di N.S. Gesù Cristo, preferì, e scelse, la vita stretta dell’abnegazione del sacrificio. È nel Collegio di Santa Chiara (dal 1852 al 1860) che Isabella inizierà il suo cammino di perfezione che la porterà a vivere una vita piena di donazione di sé a Cristo Signore: penitenza, digiuno, mortificazioni.



È bene precisare però che l’idea di entrare in questo collegio non fu espressione libera di Isabella, anche se voluta, ma della madre perché desiderava garantire a sua figlia un’educazione conforme alla tradizione di famiglia. In questo percorso spirituale profondo, importante fu l’incontro con Suor Anna Spinelli Cariati, una religiosa ricca di vita spirituale e di doti pedagogiche. È da lei che Isabella apprenderà i metodo della dolcezza materna e della fermezza di disciplina. Viene qui riportata un’ invocazione di Isabella di quanto fosse importante per questa giovane fanciulla il desiderio di vita raccolta e di donazione al Signore:
“O Cuore Santo del mio Gesù non badare alla mia giovinezza e alla mia cattiveria: sono una povera fanciulla, debole e malata, ma sento nel cuore un desiderio grande di amare Te solo. Ti domando di racchiudermi nel Tuo cuore divino , perché i nostri cuori consuonino sempre, quando mi darai gioie e dolcezze spirituali, quando mi farai bere al calice delle tue amarezze e delle tue tue umiliazioni più atroci. Desidero con tutta la forza dell’animo mio di amare Te solo, per sempre. Tu mi hai attratta, mi hai scelta, e io sono tua! Il mio cuore non sarà mai di altri. Te solo amerò. Cuore santo del mio Gesù! Te lo giuro!”1
Coerente al proprio “sarò sempre vergine“, supererà ogni prova più dolorosa, preparandosi alla grande opera che il Signore le aveva ispirato fin dalla fanciullezza, con il risoluto impegno di compiere in tutto la volontà di Dio e di farsi santa a ogni costo. In attesa di scoprire e realizzare la volontà di Dio Isabella fece tre esperienze brevi di vita religiosa ma che abbandonò presto, sia per problemi di salute che per scelta di vita non consona alla sua idea di vita religiosa. La prima (1867-1868), tra le Suore Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paolis, la seconda (1868-1869), tra le Ancelle del Sacro Cuore di Caterina Volpicelli. La terza e ultima esperienza tra le Suore di Maria Riparatrice. Nel momento in cui Isabella decise di fare domanda per entrare a far parte della famiglia religiosa delle Suore di Maria Riparatrice, tutto viene nuovamente messo in discussione dal suo direttore spirituale, Padre Piccirillo, confessore di Pio IX, che le comunica il messaggio inviatole dal Papa ovvero di non pensare più a nulla perché il Signore vuole altro da lei2.

Ritornata a Rossano Calabro si sentì portata per una particolare devozione, quella del SS Cuore di Gesù. Si diede alla pratica e alla diffusione dell’apostolato, della preghiera e della Comunione. Riversò tutto il suo amore sul prossimo più bisognoso, catechizzando i fanciulli, beneficiando i poveri, assistendo gli infermi. Si interessò anche di procurare nuovi arredi sacri per quelle chiese povere presenti sul territorio.
Trasferitasi a Napoli e incoraggiata dall’Arcivescovo Card. Sisto Riario Sforza, il 24 ottobre 1875 diede inizio alla Congregazione delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore di Gesù. Sorsero presto le prime difficoltà, tutte contro il nascente Istituto che, visibilmente protetto dal S. Cuore di Gesù, Madre Isabella, fiduciosa in Dio, continuò l’opera iniziata estendendosi anche in altre diocesi.
In realtà, le difficoltà incontrate da Isabella si manifesteranno già in fase di espansione della Congregazione. Difficoltà che porteranno questa umile suora a dare le sue dimissioni come Superiora Generale 3.

È l’inizio di un lungo calvario, tutto in salita, che Isabella dovrà percorrere in intima unione con Gesù, fino all’agonia e alla morte. Viene qui riportato riporto un suo pensiero che chiarisce senza ogni forma di dubbio ciò che Isabella sta vivendo in silenzio, in povertà estrema, privazioni, umiliazioni, solitudine, malattia. Tutto generosamente accettato per l’incremento del suo Istituto e per il trionfo della Chiesa.

Io me ne sto, come sempre, in solitudine, mi riposo in Dio e ai piedi di Gesù Sacramentato cerco di consumarmi, come un cero si consuma innanzi a Lui4.

Io mi trovo come morta e seppellita in due stanze. Non sono informata di cosa alcuna e qualche volta arriva al mio orecchio qualche gemito delle mie figlie dalle quali si richiede un sacrificio5.

Non bado che sono stata spogliata di tutto, chiusa, abbandonata, privata d’ogni conforto spirituale, ma sono disposta ancora che il mio cadavere venga coperto di letame, purché Dio abbia pietà di me e mi faccia tutta sua per l’eternità 6.
Madre Isabella de Rosis morì santamente come santamente era vissuta, venerdì, 11 agosto 1911. Nel 1937, dopo aver ottenuto i permessi necessari, civili e religiosi, il corpo di Madre Isabella sarà tumulato nella chiesa di Casa Madre, da lei costruita nel 1904. Sul marmo che copre la tomba vi sono incise queste parole:


Diffusasi sempre più la fama della sua santità e ottenute numerose grazie per sua intercessione, fu iniziato il processo ordinario presso la Curia arcivescovile di Napoli. Gli atti del processo sono stati consegnati alla Sacra Congregazione per le Cause dei Santi.
Per una approfondita visione e conoscenza di Madre Isabella de Rosis è necessario passare per le fonti, unici e veri punti di riferimento che permettono al lettore di conoscere la vera storia di questa umile e santa donna amata da Dio e pronta a dare al mondo intero testimonianza di una fede incondizionata.

Sono lieta, figlia mia di passare il resto della mia vita accanto a colui che amo ardentemente, son sua e quindi Egli dispone di me come cosa propria 7.
Nelle foto seguenti troviamo Isabella da ragazza e le immagini di alcuni familiari.


(1843-1926)

(1848-1885)

Date importanti della vita di Madre Isabella De Rosis – a Cura di Don Antonio di Nardo (Postulatore)
9 giugno 1842: Isabella nasce a Rossano Calabro (CS).
2 agosto 1842: Isabella viene battezzata.
1852-1860: frequenta a Napoli il Collegio di Santa Chiara.
1860-1867: torna a Rossano.
1867-1868: a Parigi ha una prima esperienza di vita religiosa tra le Suore Figlie della Carità.
1868-1869: a Napoli prova una seconda esperienza di vita religiosa nella comunità nascente di Caterina Volpicelli.
1869-1872: torna a Rossano.
1873-1875: Isabella torna a Napoli; ammalata di tumore si cura presso la casa del barone Pellegrini.
1874: fa domanda presso le Suore Riparatrici di Maria a Roma.
24 ottobre 1875: Fondazione delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore.
1884: a Napoli Isabella si ammala di colera e fa voto di costruire al Vomero un tempio dedicato al Sacro Cuore.
28 aprile 1889: a Napoli posa della prima pietra del Tempio al Vomero.
1895: acquisto del Palazzo Finelli.
9 Giugno 1899: a Rossano viene aperta la prima casa.
1902-1905: sviluppo dell’Istituto, con l’apertura di nuove case.
1906: dal 30 luglio al 4 agosto si celebra il Primo Capitolo Generale.
7 agosto 1906: Madre Isabella, insieme a 15 suore, fa la Professione perpetua.
8 maggio 1908: Madre Isabella consacra l’Istituto alla Vergine Maria.
26 novembre 1909: viene nominato il Visitatore apostolico.
29 luglio 1910: Madre Isabella è deposta da Madre Generale dell’Istituto da lei fondato.
4 agosto 1910: promulgazione all’Istituto delle suore del Decreto della Congregazione dei Religiosi per la deposizione di Madre Isabella.
11 agosto 1911: Madre Isabella muore a Napoli.
Download il file. Link
Attenzione: i libri scritti dal Postulatore, Don Antonio di Nardo possono essere scaricati al seguente link
Per un approfondito studio della Fondatrice si suggeriscono:
Di Nardo Antonio, La santità è l’unico bene dell’uomo, Editrice Velar, 2019
Di Nardo Antonio, Madre Isabella, Profumo di misericordia, Artetetra Edizioni, 2016
Di Nardo Antonio, Madre Isabella de Rosis, Apostola del Sacro Cuore, 2010
Carbone V. Lettere della Madre Isabella de Rosis, Tipografia Poliglotta Vaticana, 1976;
Carbone V., Pensieri spirituali della Madre Isabella de Rosis, Tipografia Poliglotta Vaticana, 1974;
Relazioni scritte circa la vita e le virtù della Madre Isabella de Rosis, Archivio Suore Riparatrici del Sacro Cuore;
Manoscritti, Archivio Suore Riparatrici del Sacro Cuore;
Spirito e costumanza della Congregazione delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore; Pensieri ed esortazioni della Madre Isabella de Rosis, Pro Manuscripto, Napoli 1960;
Il Divin Cuore Trafitto. Bollettino bimensile della Guardia d’Onore e della Sacra Lega di Riparazione al SS Cuore di Gesù, Vigevano 1889-1893;
Il Santuario di riparazione al Cuore di Gesù sul Vomero – Napoli, Napoli 1893 ss.
Note:
- Da V. Carbone, i pensieri spirituali di della Madre Isabella de Rosis, Città del Vaticano 1974.
- Padre Piccirillo, Direttore Spirituale di Madre Isabella e confessore di Pio IX aveva chiesto una benedizione speciale per Madre Isabella a Pio IX raccontandogli i progetti che questa umile ragazza portava nel cuore. Il Papa le risponde con un messaggio da riferire direttamente a Isabella. Di tutto questo si viene a conoscenza attraverso una lettera del dicembre 1910, che Madre Isabella aveva scritto alla comunità della casa di Ginosa (TA)
- Decreto emesso dalla Segreteria della Sacra Congregazione in data 27 luglio 1910 a firma del Cardinal Vives
- Dalla Lettera inviata a Madre Consolata, Superiora della Casa di Ginosa (TA), nel dicembre 1910
- Da una lettera del 7 gennaio 1911 inviata dalla Fondatrice a Madre Ester Curcio
- Da una lettera del 7 febbraio 1911 indirizzata a Madre Margherita Castagna
- Da una lettera del 26 dicembre 1910, indirizzata alla Superiora di Solopaca (SA), Madre Cherubina Scarano.