Madre Maria Francesca Santorelli

Madre Maria Francesca Santorelli nata a Napoli il 13 agosto 1847 entrerà nella Congregazione delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore nel 1902 all’età di 55 anni. Il lettore potrebbe pensare che quella di Madre Santorelli sia stata una vocazione tardiva, invece, nella richiesta di far parte delle Riparatrici del Sacro Cuore (fine 1901) vi era il desiderio di uscire dall’ordine delle Ancelle del Sacro Cuore cui apparteneva 1. Alla morte della Fondatrice Volpicelli (1894), la Santorelli venne eletta Superiora Generale ma, successivamente, decise di rinunciare ritenendosi non adatta alle responsabilità che un tale incarico richiedeva 2. Tra il 1901 e i primi mesi del 1902 Madre Maria Francesca Santorelli chiederà per sé e per conto della Baronessa Enrichetta Scoppa di entrare nella Congregazione delle Riparatrici del Sacro Cuore. Il comportamento di queste due figure, importante nel contesto in cui ci troviamo, avrà ripercussioni sia sull’una che nell’altra facendo diventare la casa di Sant’Andrea 3 un luogo di dicerie e di critiche sull’agire della Fondatrice. Il 12 maggio 1902 Madre Isabella consegnerà loro, tramite Mons. Mazzella4 la “lettera di accettazione”.

Dopo una breve periodo di formazione durato solo qualche mese, il 19 settembre del 1902, Madre Maria Francesca Santorelli, insieme alla Baronessa Enrichetta, farà ritorno nel Palazzo Scoppa a Sant’Andrea dello Jonio. Lì, la Santorelli assolverà al compito di Superiora della casa pur non avendone ufficialmente l’incarico 5. Ecco cosa scrisse Madre Isabella:

Come le dissi a voce, la nostra amatissima Baronessa farà da Superiora onoraria; e siccome la medesima per la sua posizione e le sue infermità resta esonerata da ogni peso, così lei, come M. Assistente, o vice Superiora, ha ogni responsabilità di qualunque sorta6.

Per Madre Isabella era importante, e lo ribadirà tantissime volte nelle lettere da lei scritte, che la Riparatrice era colei che aveva in sé carità, umiltà, obbedienza, silenzio, ritiratezza, preghiera, disciplina… Questo vuol dire che chiunque avesse fatto richiesta di entrare nella Congregazione doveva essere osservata attentamente. Nulla doveva essere lasciato al caso. Solo per fare alcuni esempi:

Le suore sono abbastanza giovani ma v’è la Santa Regola che, osservata esattamente, le custodirà interamente per Dio 7.

Per la giovane Concetta che mi propone, è impossibile, figlia carissima, di poterla ammettere; potrà dirigersi ad altra Comunità ed abbandonare ogni pensiero di essere Riparatrice 8.

Il 28 ottobre 1902 Madre Isabella risponderà ad un’altra richiesta di Madre Santorelli nella quale emerge, oltre la convinzione che non tutte le persone possono diventare Riparatrici, anche un profondo rispetto per le sue consorelle. La preghiera poi diventa l’unica arma attraverso la quale si possono avere risposte ai propri dubbi. La fede di Madre Isabella è un muro incrollabile, “la casa costruita sulla roccia” (Mt 7,24–27; Lc 6,46-49). Ecco La parte conclusive di una tra le tante lettere:

Riguardo a Concetta, che vuol venire come sorella aiutante, mi sento assai perplessa per quello che so riguardo a lei. Ora, figlia carissima, per risolverla, bramo che lei, che la conosce da vicino, vada a piè di N. S. Sacramentato, vi si trattenga una mezz’ora, ad unico scopo di domandar lumi a questo riguardo; e poi, figlia carissima, mi dia il suo voto nudo nudo, pel si o pel no, al quale io mi atterro senz’altro.
Le raccomando che non manchi mai né la lettura né le pratiche nel refettorio.

Se qualche giovinetta deve essere castigata, sia sempre e solo secondo il Regolamento ed invocando il Regolamento nell’imporre la penitenza. Ci aspettiamo molto dalla sua prudenza e carità 9.

Madre Isabella mostrò sempre un amore profondo per le sue suore ma allo stesso tempo chiarì in ogni occasione che essere Riparatrice richiedeva un donarsi completamente a Dio attraverso Gesù Crocifisso. Ogni azione della Fondatrice doveva essere letta come frutto di una profonda riflessione e di una continua richiesta di aiuto al Signore. Madre Isabella ricercava in chiunque desiderava entrare a far parte della Congregazione, un’autentica vocazione riparatrice. Non sarà cosi per Madre Santorelli. Se da una parte vi era una Fondatrice attenta a non commettere imprudenze, dall’altra ci sarà una suora, la Santorelli, pronta ad accogliere chiunque avesse bussato alla sua porta. Questo fu un errore che porterà gravi conseguenze a tutta la Congregazione ma, in particolare, chi ne pagherà il prezzo più alto sarà la Fondatrice stessa 10. È da una situazione di questo tipo che avrà inizio il calvario di Madre Isabella. Un abbandono ed un isolamento che trova la sua risposta solo nella croce. Madre Isabella spogliata di tutto, umiliata, come Maria, risponderà al Signore abbandonandosi completamente nelle sue mani.

Ecce ancilla Domini fiat mihi secundum verbum tuum

L’ amore ricevuto dalla nuova Congregazione, Madre Maria Francesca Santorelli non sarà mai in grado di ricambiarlo.
Probabilmente, Madre Isabella, data la sua estrema prudenza, lo aveva perfettamente capito ma mostrò sempre nei suoi confronti una profonda stima a tal punto di valorizzarla più di quanto ci si poteva aspettare. Citiamo degli esempi tratti da alcune delle lettere indirizzate alla Santorelli.

Aspetto con ansia e con gioia il giorno della sua venuta; e già l’animo mio par si riposi in Dio e in lei. Mi sento felicissima di annoverarla già tra noi, e dalle sue virtù mi aspetto grandi cose 11.

Nel comportamento di Madre Isabella riecheggiano le parole dell’evangelista Marco:

“Gesù, guardandolo, lo amò” (Mc 10,21)

Madre Isabella non fece altro che amare la Santorelli per quello che era indipendentemente dal modo di vivere della suora stessa. Oggi, potremmo citare una bellissima frase di Papa Francesco:

“Dio non ti ama perché pensi giusto e ti comporti bene; ti ama e basta”12. Così fece Madre Isabella.

Nel ricordare questa suora non possiamo tralasciare la grande quantità di lettere che le sono state scritte dalla nostra cara Fondatrice. Ad oggi se ne contano ben 142. Non ci sono, invece, lettere indirizzate a Madre Isabella 13. Quello che possiamo affermare con certezza è che i consigli che emergono negli scritti non siano mai stati accolti o non ne ha avuto la forza sufficiente per accoglierli, visti gli eventi negativi che si succederanno nel tempo e che vedranno coinvolta la casa di Sant’Andrea dello Jonio, quella stessa casa dove Madre Santorelli rispondeva al ruolo di Superiora date le condizioni di salute della Superiora Onoraria Baronessa Enrichetta Scoppa. Eventi che chiariranno ancora di più la posizione di questa suora e le sofferenze inflitte alla Fondatrice. Un comportamento, quello della Santorelli che mette in luce la sua fragilità e l’incapacità di vivere pienamente la propria vocazione. Una vocazione dove non traspira il vero spirito della Riparatrice del Sacro Cuore. È importante, però, soffermarsi sulle lettere inviatele da Madre Isabella.

In esse si nota la semplicità, la saggezza, la prudenza della Serva di Dio, sia nel proprio comportamento, che nei consigli che impartisce 14.

Vediamo più da vicino di conoscere questa suora divenuta poi Madre Generale delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore.

Madre Francesca Santorelli viene eletta Madre Generale nel 1912 e terminerà il suo incarico nel 1918 anno della sua morte. Nei due anni precedenti la nomina a Madre Generale ci sarà la lettera della Fondatrice inviata a Padre Cesarano, 20 maggio 1910, nella quale rassegna le sue dimissioni rinunciando all’ufficio di Superiora Generale e una fase di transizione che vedrà la Vicaria Generale Gesualda Tosi occupare il posto della Fondatrice (lettera di Padre Cesarano, visitatore apostolico, del 9 maggio 1911).
Non tutte le suore abbandoneranno la Fondatrice. Ci saranno suore che avranno il coraggio di lasciare ai posteri la testimonianza di tutte le angherie che Madre Isabella sarà chiamata a vivere. Attraverso gli scritti di Suor Pacifica Troianiello, ad esempio, emerge una Madre Generale, la Santorelli, preoccupata di demolire, non solo l’operato di Madre Isabella, ma anche il nome della stessa Fondatrice. A Madre Santorelli è mancato, forse, il coraggio di seguire Gesù:

Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua…” (Lc 9,23).

Madre Isabella, nelle sue lettere mostrò sempre l’amore e la stima per questa suora. Madre Santorelli, invece, rileggendo la storia della Congregazione, potremmo dire che si limitò a sopportarla. È certamente una realtà scomoda ai nostri occhi ma è la “Verità”. La verità di una Congregazione voluta da Dio. Una “Verità” che non distrugge ma costruisce. Ma verità richiama libertà e noi ci sentiamo realmente liberi solo quando non diamo spazio al nostro essere ma accettiamo di farci guidare dallo Spirito Santo che conduce a Dio. Noi dobbiamo desiderare e ricercare la libertà vera e grande, quella degli eredi, la libertà dei figli di Dio. Dimostrare agli altri con la vita che siamo liberi e quanto è bello essere veramente liberi nella vera libertà dei figli di Dio15.

Le parole dell’evangelista Giovanni in questo contesto ci conducono a quella “Verità” vissuta fino in fondo da Madre Isabella:

Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi16


  1. La Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore fu fondata da Caterina Volpicelli. L’istituto ricevette il pontificio decreto di lode il 20 giugno 1890 e venne approvato definitivamente dalla Santa Sede il 9 agosto 1902.
  2. Rinuncia di Madre Francesca Santorelli all’ufficio di Madre Generale delle Ancelle del Sacro Cuore (24 agosto 1895). Ecco la motivazione: “per timidezza di carattere e quindi mancanza di coraggio a correggere e istruire”
  3. Il palazzo Scoppa (Casa Sant’Andrea dello Jonio) fu donato dalla Baronessa Enrichetta alle Ripratrici del Sacro Cuore
  4. Mons. Orazio Mazzella (1860-1839) fu Vescovo di Rossano Calabro per 19 anni dal 1898 al 1917. Link di approfondimento approfondisci la figura di Mons. Mazzella.
  5. Superiora, anche se onoraria, del Palazzo Scoppa rimaneva la Baronessa Enrichetta Scoppa
  6. Dalla lettera alla Santorelli del 1 ottobre 1902. La lettera completa può essere letta su questo link: cliccare qui
  7. Dalla lettera della Serva di Dio alla Santorelli, Napoli, 1 ottobre 1902
  8. Dalla lettera della Serva di Dio alla Santorelli, Napoli, 21 ottobre 1902
  9. La serva di Dio e il padre Piccirelli alla Santorelli, Napoli, 29 marzo 1906
  10. Per comprendere meglio questo momento difficile si invitano i lettori a leggere la pagina dedicata alla “Visita Apostolica”
  11. Dalla lettera della Serva di Dio alla Santorelli. giugno-luglio 1902
  12. Frase citata da Papa Francesco in occasione della tradizionale Messa di Natale, 25 dicembre 2019
  13. Qui bisogna chiarire che il non avere lettere scritte dalla Santorelli non vuol dire che la stessa non le abbia mai scritte. Madre Isabella aveva l’abitudine di distruggere la corrispondenza per evitare che altre persone venissero a conoscenza di fatti, vicende riguardanti coloro che avevano avuto contatti con la Madre stessa. Sarà poi Padre Piccirelli a obbligare Madre Isabella a non distruggere quei documenti ma lasciarli come testimonianza per le nuove generazioni.
  14. Da Isabella de Rosis, Positio Vol.I pag. 560
  15. da Benedetto XVI,  Veglia di Pentecoste, 3 giugno 2006. Leggi l’intero documento cliccandoci sopra
  16. Giovanni 8, 31-34